

L’introduzione di un nuovo dispositivo all’interno del proprio studio comporta sempre un periodo di formazione e, di conseguenza, di assestamento. Il percorso formativo ci permette di comprendere al meglio le potenzialità del dispositivo, le sinergie con i dispositivi già presenti all’interno dello studio e le giuste metodiche di applicazione del trattamento.
La formazione è quindi di fondamentale importanza. Anche per questo motivo abbiamo creato ITS Academy, il nostro “laboratorio formativo”.
Al suo interno, attraverso corsi di aggiornamento periodici, studi dei protocolli applicativi, tavole rotonde e workshop, i nostri partner e clienti possono condividere la loro esperienza. Confrontarsi con colleghi su metodiche e sinergie che riguardano il nuovo dispositivo da introdurre all’interno dello studio diviene fondamentale per la crescita dell’attività.
In quest’articolo abbiamo deciso di affrontare quelli che sono gli errori più comuni che ci è capitato di fronteggiare in questi anni riguardanti il trattamento di Criolipolisi.
La Criolipolisi è un trattamento non invasivo che permette la riduzione in modo permanente delle adiposità localizzate.
Se vuoi saperne di più leggi l’articolo
https://www.itsgroupsrl.com/criolipolisi-la-sua-evoluzione-nel-2019/
Questi sono i 5 errori più comuni da evitare quando si approccia la Criolipolisi.
- Evitare un’errata selezione del paziente:
il paziente ideale per il trattamento con Criolipolisi deve presentare adiposità localizzate e il più possibile definite.
Il trattamento su persone obese o fortemente sovrappeso ha esiti poco o per nulla apprezzabili. Occorre pertanto prima ottenere una riduzione di peso e eventualmente effettuare il trattamento in un secondo momento.
Leggi lo studio scientifico https://www.itsgroupsrl.com/criolipolisi-selezione-dei-pazienti-e-considerazioni-particolari-studio-clinico/
- Non effettuare il trattamento sul tessuto poco vascolarizzato:
non si deve applicare il manipolo su aree con cicatrici importanti o con molte smagliature, poiché il tessuto fibroso che le compone è poco vascolarizzato e, dunque, la termoregolazione è impoverita. Di conseguenza si potrebbe aumentare la possibilità di produrre delle bruciature da freddo.
- Evitare di trattamento su tessuto troppo lasso:
il bersaglio del trattamento di Criolipolisi è l’adiposità localizzata, applicando invece il manipolo su tessuti con forte lassità si incrementa il rischio di bruciature da freddo.
- Effettuare una corretta valutazione nel trattamento PEFS:
la PEFS presenta un quadro più complesso rispetto alla sola adiposità localizzata. Con la Criolipolisi si può trattare la componente adiposa, ma occorre prima elasticizzare i setti fibrosi con altri trattamenti (come ad esempio con le onde d’urto della nostra SOFT TOUCH) .
(leggi l’articolo che affronta l’argomento PEFS https://www.itsgroupsrl.com/cellulite-cose-e-come-ridurla-in-maniera-efficace/)
- Utilizza nel modo corretto la membrana protettiva:
la dimensione della membrana protettiva e la quantità di gel di cui è imbevuta sono calcolate per un singolo utilizzo con un singolo manipolo.
Riutilizzare la membrana, o tagliarla, non è opportuno in quanto elimina la garanzia della protezione cutanea dal freddo.
Questi sono i 5 errori da evitare per chi opera trattamenti di Criolipolisi, e quindi con la nostra Yeti.
Prestare attenzione a non commettere questi errori aiuterà a fornire al nostro paziente un risultato migliore e sopratutto in tutta sicurezza!